Un Uomo è Stato Ricoverato Dopo Aver Assunto Una Dose Di Vitamina ...
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Un uomo è stato ricoverato dopo aver assunto una dose di vitamina D 400 volte più alta di quella raccomandata di Cristina MarroneIl paziente è andato in overdose da integratore accusando per mesi vomito, crampi alle gambe e acufeni e un accumulo di calcio nel sangue. I medici mettono in guardia dai gravi effetti collaterali degli iperdosaggi
Un uomo è stato ricoverato in gravi condizioni nel Regno Unito dopo aver assunto una dose quasi 400 volte superiore di vitamina D rispetto a quella raccomandata. Il caso è stato riportato sul BMJ case Reports da un gruppo di medici di quattro diversi ospedali, che rendendo pubblica la storia hanno voluto mettere in guardia chi si affida in modo superficiale a certe pillole, esagerando nei dosaggi senza pensare alle conseguenze. Mentre numerosi studi hanno sottolineato i benefici derivati da integratori di vitamina D durante i lockdown imposti durante la pandemia da Covid, la realtà è che l’intossicazione da vitamina D è in aumento, e non è cosa da prendere alla leggera. Fortunatamente l’intossicazione da vitamina D è ancora relativamente rara, anche se a livello globale - sottolineano gli autori - sempre più persone assumono integratori alimentari, in particolare donne e bambini.
I sintomi di overdose da vitamina D
Secondo quanto scritto sul report un uomo di mezza età è stato ricoverato con vomito incessante, nausea, crampi alle gambe, dolore addominale, secchezza nelle fauci, diarrea, continua sete, acufene che ormai perduravano da quasi tre mesi. Quando l’uomo è stato visitato aveva già perso 13 chili e i suoi reni erano in sofferenza: durante l’anamnesi il paziente ha riferito di aver iniziato a soffrire dei primi sintomi un mese dopo l’inizio della terapia di integratori vitaminici suggerita da un nutrizionista privato. Il paziente ha smesso di assumere gli integratori quando sono iniziati i sintomi, ma le sue condizioni non sono migliorate. I test hanno evidenziato che il paziente aveva subito un’overdose di vitamina D, condizione chiamata ipervitaminosi D. «L’uomo ha sentito parlare degli integratori durante un talk show radiofonico e in seguito ha contattato il nutrizionista intervistato» ha spiegato Alamin Alkundi, coautore del rapporto ed endocrinologo all’ospedale William Harvey nell’East Kent nel Regno Unito, che lo ha curato.
Gli iper dosaggi
Nel dettaglio il paziente, che voleva risolvere precedenti problemi di salute tra cui tubercolosi, meningite batterica, sinusite cronica, sulla base dei consigli del nutrizionista interpellato aveva iniziato ad assumere integratori vitaminici da banco per un totale di 20 agenti attivi: vitamina D 15o.000 UI (quasi 400 volte la vitamina D giornaliera raccomandata, 400 UI), vitamina K2 100 μg (fabbisogno giornaliero 100-300 μg), vitamina C, vitamina B9 (acido folico) 1000 μg (fabbisogno giornaliero 400 μg), vitamina B2 , vitamina B6, omega-3 2000 mg due volte al giorno (fabbisogno giornaliero 200–500 mg) e un mix di altre vitamine, minerali, probiotici e cloruro di sodio.
Gli effetti collaterali
I primi esami del sangue effettuati su consiglio del medico di base hanno rivelato alti livelli di calcio nel sangue (ipercalcemia), un effetto comune del sovradosaggio di vitamina D che era sette volte superiore ai livelli normali. L’uomo è rimasto ricoverato per otto giorni ed è stato trattato con liquidi via endovenosa per reidratare l’organismo e bifosfonati, farmaci che aiutano ad abbassare i livelli di calcio nel sangue. Tuttavia, due mesi dopo le dimissioni, i livelli di vitamina D sono rimasti alti. A differenza delle vitamine idrosolubili, che il corpo può facilmente eliminare, la vitamina D e le sue cugine A, E e K vengono immagazzinate nel fegato e nelle cellule adipose del corpo fino a quando non sono necessarie. Consumare ben oltre la dose giornaliera raccomandata può trasformarsi in qualcosa di davvero tossico. «Dato il suo lento ricambio (emivita di circa 2 mesi, durante i quali si sviluppa la tossicità della vitamina D), i sintomi di un sovradosaggio possono durare per diverse settimane» precisano gli autori della pubblicazione.
Fabbisogno di vitamina D
Il corpo ha bisogno della vitamina D. Il compito principale della vitamina è aiutare l’organismo ad assorbire il calcio dall’intestino. La vitamina svolge anche un ruolo nella salute immunitaria, nell’attività delle cellule cerebrali e nel funzionamento dei muscoli. Ma troppa vitamina D nel sangue porta all’ipercalcemia, che si verifica quando il livello di calcio nel sangue è al di sopra del normale, condizione che può indebolire le ossa, interferire con la funzionalità di cuore e cervello e causare calcoli renali. I ricercatori sottolineano come sia importante riconoscere i sintomi di eccesso di vitamina che possono includere sonnolenza, confusione, letargia, depressione e nei casi più gravi si può anche arrivare al coma e all’insufficienza renale.
Come assumere vitamina D in modo efficace
L’efficace esposizione alla luce solare e l’apporto dietetico di vitamina D costituiscono le principali strategie che consentono di ottenere idonei livelli sanguigni di vitamina D. La vitamina D si forma all’’80% nella cute, in seguito all’azione delle radiazioni ultraviolette della luce solare; il restante 20% deriva dall’alimentazione. Sono fonti dietetiche di questa vitamina: i pesci grassi (salmone, tonno, anguilla, sardine, pesce spada); l’olio di fegato di merluzzo; il tuorlo d’uovo; il latte intero; il burro e i formaggi; il fegato di maiale e di manzo; i cereali irrobustiti con l’aggiunta di vitamina D; i funghi selvatici.
12 luglio 2022 2022 ( modifica il 12 luglio 2022 2022 | 10:28)
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