Zone E Calotte Sferiche - Roberto Bigoni

Zone e calotte sferiche

Appunti per i Licei Scientifici (da Note Didattiche)

1. Zona sferica

Data una superficie sferica Σ di centro O e raggio OP di misura R, due piani φ e ψ paralleli e tali che la loro distanza dal centro O sia minore di R, intersecano Σ in due circonferenze.

Si dice zona sferica Ζ la porzione di Σ delimitata da queste circonferenze. I cerchi racchiusi da queste circonferenze sono le sue basi.

fig001.gif

Per calcolare la superficie di una zona sferica si può procedere nel seguente modo:

  • si tracci da O una perpendicolare OQ a OP;

    fig002.gif

  • si considerino le intersezioni tra Σ, φ e ψ con il piano Π di queste due perpendicolari;
  • si assume la retta OQ come asse delle ascisse e la retta OP come asse delle ordinate;

    fig003.gif

  • i punti A e B sono rispettivamente le intersezioni nel primo quadrante tra γ e i piani φ e ψ; T è un punto qualunque di γ;

    i raggi OA, OB e OT formano, rispettivamente, gli angoli α, β e θ con il verso positivo dell'asse x;

    le coordinate di A, B e T sono rispettivamente

    Eqn001.gif

  • un tratto infinitesimale di γ ha lunghezza

    Eqn002.gif

  • l'area S della zona Z si può concepire come la somma delle superfici laterali di cilindri di altezza infinitesimale e raggio di base Eqn003.gif con θ da α a β;

    Eqn004.gif

  • indicando con δ la distanza tra i piani φ e ψ

    Eqn005.gif

    si ottiene

    Eqn006.gif

2. Segmento sferico

Con riferimento alla fig. 1, il solido Ω delimitato dalla zona sferica Z e dalle sue basi è detto segmento sferico.

Con riferimento alla fig. 3 e con un metodo analogo a quello usato per il calcolo di S, il volume V di Ω può essere calcolato come somma dei volumi di cilindri di altezza infinitesimale dy e raggio di base Eqn007.gif con y da yA a yB;

Eqn008.gif

Eqn009.gif

Eqn010.gif

Eqn011.gif

Eqn012.gif

Utilizzando la (4) si ottiene

Eqn013.gif

Applicando il teorema di Pitagora

Eqn014.gif

Sottraendo membro a membro

Eqn015.gif

Eqn016.gif

Sostituendo questa espressione di yA nella (12)

Eqn017.gif

3. Calotta sferica

Se nella fig. 1 il piano più distante dal centro è tangente alla sfera in P, la figura risultante è detta calotta sferica.

fig004.gif

Nella fig. 4, H è il centro della sua base, P il suo vertice, il segmento HK il raggio della sua base di misura r, il segmento HP la sua altezza di misura δ e OK il raggio della sfera di misura R.

Per la superficie esterna della calotta è ancora valida la (5)

Eqn006.gif

Il volume della calotta si ottiene dalla (14) con xA=r e xB=0.

Eqn018.gif

Per il teorema di Pitagora

Eqn019.gif

Sostituendo questa espressione di r2 nella (15) si ottiene

Eqn020.gif

3. Calotta visibile di una superficie sferica.

Data una superficie sferica Σ di centro O e raggio R e un punto E esterno a Σ posto a distanza h dalle stessa, la porzione di Σ osservabile da E è una calotta la cui area si può calcolare nel seguente modo:

  • si considera il cono Γ con vertice in E, superficie laterale tangente a Σ e base costituita dei punti di tangenza;
  • si rappresentano le intersezioni di Σ e Γ con un piano passante per la retta OE;

    fig005.gif

    la sezione di Σ è una circonferenza; la sezione di Γ è un triangolo isoscele di vertici E, A e B; l'altezza del triangolo giace sulla retta del diametro EF, interseca la circonferenza in P e interseca la base in H;

  • il triangolo EAO è rettangolo in A;
  • per il primo teorema di Euclide

    Eqn021.gif

  • per la calotta si ha quindi

    Eqn022.gif

  • e infine, per la (5),

    Eqn023.gif

Ricordando che la superficie della sfera Σ è 4πR2, risulta che la frazione di superficie sferica visibile da E è

Eqn024.gif

ultimo aggiornamento: 16//03/2018

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